L'isola di Lipari è la più grande (37,6 kmq) e la più popolosa dell'arcipelago. Il suo territorio comunale si estende su sei delle sette Isole Eolie: Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi, Alicudi. Solo l'isola di Salina è amministrativamente autonoma. Come centro abitato è l'unico che abbia un vero e proprio assetto urbano. La cittadina si sviluppa ai piedi della imponente rocca del Castello, unica acropoli greca, e lungo le insenature, a nord e a sud, di Marina Corta e di Marina Lunga. In queste due frazioni hanno luogo gli approdi per gli aliscafi e per le navi.
L'isola conta circa 12.000 abitanti che popolano le frazioni dell'isola: Canneto, Acquacalda, Quattropani e Pianoconte. L’isola è la parte emersa di un grande apparato vulcanico alto circa 1600 m, di cui 1000 m costituiscono la parte sommersa, facendo del monte Chirica (602 m) la vetta più alta. Le più antiche rocce emerse hanno un'età di 223.000 anni, quelle più giovani risalgono al VI secolo d.C; questo sottolinea che, da un punto di vista vulcanologico, Lipari deve considerarsi ancora un vulcano attivo. Attualmente però le uniche testimonianze dell’attività vulcanica sono rappresentate da fumarole (fra Timpone Pataso e Timpone Ospedale) e sorgenti termali (Terme di San Calogero e località Bagno Secco).
La natura vulcanica dell’isola è evidente nella Valle Muria, con le rocce rosse, e nella costa nord-orientale, coperta da una vasta colata di pomice. Su questa bianca montagna si intersecano le tre colate di ossidiana della Forgia Vecchia, delle Rocce Rosse, e quella più antica a nord di Canneto. Lipari è una tranquilla cittadina alla cui struttura urbana fa da centro il Castello, esempio di fortezza naturale. Per questa ragione la sua sommità pianeggiante fu sede del principale abitato nelle Eolie dal neolitico alla fine dell'età del bronzo. Fu poi l'acropoli della Lìpara greca e nucleo iniziale della rifondata città romana. A causa di esigenze difensive tornò ad essere sede della città fortificata dal Medioevo fino al Settecento.
Il Castello è così diventato un giacimento di materiali archeologici. Gli scavi condotti dal 1946 in poi lo hanno trasformato in un laboratorio archeologico arricchito oggi dalla fondazione del Museo Archeologico Regionale Eoliano, uno dei più importanti del Mediterraneo.
Il Museo, con sede centrale a Lipari e sezioni distaccate a Filicudi e Panarea, raccoglie i reperti venuti alla luce nelle isole e nell'area di Milazzo, illustrando la millenaria storia dell'arcipelago.