L'isola di Vulcano, la prima che si incontra giungendo dalla costa sicula, è frazione di Lipari ed ha un estensione di 21 kmq.
Nell'antichità venne chiamata “Therasia”, poi “Hiera”, perché sacra al dio Vulcano. Secondo la mitologia greca l’isola era la sede delle fucine di Efesto, dio del fuoco, della tecnologia e della metallurgia. La tradizione mitologica romana identifica Efesto con il dio Vulcano, da cui deriva il nome attuale dell’isola in cui forgiava le armi per gli dèi con l’ausilio dei Ciclopi.
L'isola deve la sua esistenza alla fusione di alcuni vulcani di cui il più grande è il Vulcano della Fossa, il cui cratere era attivo, a intervalli irregolari, già dall'antichità, come documenta la cronaca dell’età classica. Nel II secolo a.C. pare essersi verificata un'attività eruttiva particolarmente intensa in concomitanza della quale emerse dalle acque il nuovo cratere di Vulcanello, che, eruttando, diede origine ad un'isola minore congiunta all'isola madre. Dopo questa data, il cratere della Fossa iniziò una prolungata fase di riposo.
Una ripresa eruttiva si ebbe tra il 1727 ed il 1739, fenomeno generatore della colata di ossidiana riolitica che si vede sul versante nord-ovest del vulcano. La cenere fuoriuscita si riversò su Lipari, Salina, Stromboli e sulla costa siciliana antistante. Sono documentate ulteriori eruzioni nel 1771 e nel 1783; l'ultima si è verificata tra il 1888 ed il 1890. Da allora il Vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni, tra i quali le numerose fumarole che caratterizzano fortemente l’ambiente, il panorama ed i profumi intensi dell’isola, determinandone l’unicità.
Particolarmente suggestivo è il fenomeno naturale delle sorgenti termali, sulla spiaggia al Porto di Levante, per cui l'acqua ed il fango vengono riscaldati dal calore dell'anidride solforosa prodotta dalle fumarole più deboli. Le attività ed acque termali dell’isola di Vulcano sono un fenomeno unico nel suo genere, che attrae attualmente miglia di persone ogni anno. Sulla concreta esistenza di doti curative dei fanghi e delle acque calde di Vulcano testimoniano osservazioni ed esperienze condotte nel corso degli ultimi cinquant’anni, che ne attestano ormai i benefici e gli effetti terapeutici.